ansia da separazione

L’ansia da separazione nel cane: sintomi e cause

Quando i cani soffrono di ansia da separazione

Capita spesso che i proprietari di cani contattino i veterinari comportamentalisti disperati: “Dottore, non ce la faccio più! Ogni volta che il mio cane rimane da solo fa danni in casa, a volte sporca, e poi abbaia, piange, ulula… i vicini si lamentano, mi lasciano biglietti sulla porta. Mi aiuti, per favore!”

L’ansia da separazione è un disturbo del comportamento che colpisce i cani quando sono lasciati soli.

Questo è un problema comune, specialmente se il cane ha un carattere fragile o non è ancora abituato al distacco.

In questo articolo, parleremo di uno dei principali motivi per cui i proprietari chiedono l’aiuto del veterinario comportamentalista: l’ansia da separazione.

Quali sono i sintomi della sindrome di abbandono nei cani?

Questo disturbo comportamentale viene spesso indicato con varie espressioni tra cui iper-attaccamento, ansia da separazione, sindrome dell’abbandono e distress da separazione.

In definitiva, tutte queste espressioni si riferiscono allo stesso problema comportamentale che può essere causato da diversi fattori.

La solitudine può essere difficile da sopportare per i cani perché sono animali sociali e la loro vita è sempre stata condotta in presenza di altri membri del branco.

Quando un cane viene isolato, il supporto del branco viene meno e le sue fragilità comportamentali possono emergere se non è particolarmente autonomo e sicuro di sé.

Le manifestazioni dell’ansia da separazione possono essere diverse, qui trovi le 4 principali:

  • la prima, quella più diffusa è quella anche più riconoscibile è quella dei vocalizzi: alcuni cani tendono ad abbaiare, altri ululano, altri piangono e guaiscono, altri alternano tutti questi diversi tipi di vocalizzi;
  • la seconda manifestazione è quella in cui il cane tenda a distruggere tutto quello che ha alla sua portata: che si tratti di una ciabatta, di un mobile, di un letto, di un telecomando o di una porta, quando lasciato solo inizia ad accanirsi senza fine;
  • la terza è quella delle eliminazioni di feci e urine; il cane sporca ovunque per casa in assenza dei proprietari, cosa che in loro presenza non farebbe mai
  • la quarta che è una forma mista in cui il cane può presentare 2 o 3 delle suddette manifestazioni. Potrebbe quindi vocalizzare, distruggere oltre che urinare e defecare in casa

Esiste una quinta manifestazione, più subdola, che spesso non viene identificata come tale, sottovalutata spesso sia dei proprietari che dagli addetti ai lavori.
Si tratta di un marcato abbattimento con totale passività da parte del cane che rimane solo a casa.

E’ quella situazione in cui il cane, quando viene lasciato da solo, si inibisce completamente…
è come se si spegnesse per via del disagio che vive in modo impotente.

Compare una apatia assoluta non si muove per tutto il tempo, rimane magari sdraiato nella sua cuccia o davanti alla porta di casa, anche per ore: non si muove, non tocca cibo, non beve e non utilizza i masticativi lasciati a sua disposizione.

Molte volte questo questa forma viene “interpretata” come se il cane fosse sereno e tranquillo; in realtà in questo fase il cane è abbattuto ed è completamente disagiato dall’assenza del proprietario.

ansia da separazione

Cosa fare se il tuo cane soffre di ansia da separazione?

Se il tuo cane sta manifestando uno o più di questi sintomi, è importante rivolgersi a uno specialista per trovare una soluzione.

Molti proprietari cercano soluzioni fai-da-te o chiedono consiglio ad amici con cani, ma se la situazione non si risolve in pochi giorni, è meglio rivolgersi al medico veterinario comportamentalista che può valutare la situazione del tuo cane e suggerirti le migliori strategie per intervenire sull’ansia da separazione del tuo cane.

Se il tuo cane soffre di ansia da separazione, è importante prendere alcune misure per alleviare la sua ansia.

Punire il cane non è la soluzione corretta, poiché il cane non assocerà la punizione alla sua azione di distruggere la casa durante le ore di solitudine.
Invece, potrebbe associare la punizione all’ultimo comportamento che ha mostrato, ossia quello di essere andato incontro al suo proprietario vedendolo rientrare a casa.

Ecco perché alcuni proprietari mi riferiscono:
“Il cane ha capito di aver sbagliato e non mi viene più incontro, se ne sta nascosto in un angolo della casa”.

In realtà è che proprio in virtù delle punizioni ricevute al rientro a casa del proprietario, il cane sarà preoccupato di ricevere ulteriori rimproveri e pertanto apparirà agli occhi del proprietario colpevole, sebbene sia solo in pensiero per il suo destino, nonché ancora turbato dall’ansia vissuta durante la solitudine. 

Perché il cane va in ansia quando rimane da solo?

Il cane può presentare crisi d’ansia se lasciato solo a casa per vari motivi:

  • non essere stato abituato alla solitudine:
  • presentare un legame di dipendenza da uno o più membri della famiglia;
  • essere un soggetto fragile ed insicuro;
  • aver associato alla solitudine eventi traumatizzanti (temporali, rumori intensi…)

In questi casi è necessario consultare il medico veterinario comportamentalista per trovare una soluzione adeguata al disturbo comportamentale del cane.

Fai però attenzione: molte persone si propongono come comportamentalisti, ma in realtà non hanno nè titoli nè tantomeno l’esperienza professionale per aiutare il tuo Amico a 4 Zampe.

Come evitare soluzioni inefficaci alla sindrome di abbandono?

Innanzi tutto attenzione a chi ti da dei consigli.

È importante evitare soluzioni inefficaci e talvolta controproducenti, ecco alcuni esempi:

  • non salutare il cane quando si torna a casa;
  • costringerlo a rimanere solo aumentando gradualmente il tempo del distacco;
  • non dare attenzione al cane prima di uscire potrebbe non essere la soluzione migliore per il tuo cane.

È importante prendere in considerazione le esigenze del tuo cane e consultare il medico veterinario comportamentalista per trovare la soluzione più adatta al suo disturbo comportamentale.

Quanto tempo ci vuole per trattare il disturbo?

Non è un problema che si risolve in pochi giorni, diffida di chi fa promesse del genere testimoniando la sua scarsa professionalità. 

Il tempo e le modalità saranno stabilite dal professionista che saprà valutare ogni singolo caso.

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