Miti e Disinformazione sul Comportamento del Cane
Nel panorama della cura e dell’addestramento dei cani, è facile imbattersi in leggende metropolitane e falsi miti, spesso perpetuati anche da fonti ritenute autorevoli.
Tuttavia, alcune di queste credenze non solo sono errate, ma possono compromettere il rapporto tra proprietario e animale.
In questo articolo, esploriamo tre delle più diffuse e dannose bugie sul comportamento canino.
Il Cane Non Giudica?
Una delle prime e più diffuse falsità è l’idea che il cane non giudichi il suo proprietario.
In realtà, recenti studi scientifici e l’osservazione diretta del comportamento canino indicano chiaramente che i cani, specialmente le femmine, valutano attentamente le capacità sociali delle persone.
Pur non criticando in senso affettivo, i cani ci “etichettano” in base alle nostre abilità sociali e alla nostra capacità di risolvere problemi.
Questa valutazione sociale influenza profondamente il comportamento del cane, determinando il livello di collaborazione che l’animale offrirà. Pertanto, l’idea che il cane non ci giudichi deve essere abbandonata: il giudizio esiste, ma è legato alla nostra capacità di essere una guida autorevole e affidabile, e non il solito soggetto autoritario e dominante di cui ci hanno sempre parlato.
Il Mito della Dominanza
Il secondo mito da sfatare è quello della necessità di dominare il cane per stabilire una relazione efficace. La convinzione che, come per i lupi, il cane debba riconoscere un leader dominante che lo guidi con severità è ormai superata. La “dominanza” è stata a lungo fraintesa: non si tratta di imporre una gerarchia rigida e autoritaria, ma di stabilire una relazione basata su capacità di essere una guida e competenze sociali e affettive.
Anche gli esperti che avevano inizialmente teorizzato la dominanza hanno rivisto le loro posizioni, riconoscendo che una relazione basata sulla forza e sul controllo può generare tensioni e conflitti.
Un approccio basato sulla collaborazione e sulla fiducia, piuttosto che sul controllo autoritario, è ciò che favorisce un rapporto equilibrato e appagante tra uomo e cane.
Punizioni: Un Metodo Obsoleto
Il terzo mito da smentire è l’efficacia delle punizioni come strumento educativo.
Ancora oggi, molti proprietari e alcuni professionisti ritengono che punire il cane sia il modo migliore per correggere comportamenti indesiderati e ottenere rispetto.
Tuttavia, le evidenze scientifiche e le neuroscienze hanno dimostrato che il rinforzo positivo, ovvero gratificare i comportamenti corretti, è molto più efficace.
Le punizioni, soprattutto quelle corporali, non solo non educano il cane, ma possono creare frustrazione e tensioni che portano a comportamenti aggressivi. Invece, premiare il cane per i comportamenti desiderati e mostrare indifferenza verso quelli errati è la chiave per un apprendimento sereno e duraturo. Punizioni continue e rimproveri generano insicurezza, mentre l’incoraggiamento promuove un comportamento corretto e una migliore collaborazione.
Se vuoi approfondire l’argomento ne parlo in questo articolo:
“Gli errori da non fare se sgridi il tuo cane”.
Conclusione: Un Approccio Consapevole
Per costruire un rapporto armonioso e rispettoso con il proprio cane, è essenziale abbandonare le vecchie credenze basate su giudizi errati, dominanza e punizioni. Un approccio basato sulla fiducia, sul rinforzo positivo e sulla guida autorevole, piuttosto che sul controllo autoritario, porta a una convivenza più serena e soddisfacente per entrambi.